Shima Ahmed, la cantante egiziana finita in carcere per un video troppo hot

Ormai si sa: la musica non è più solo musica, o quanto meno non lo è più se si pensa al genere pop, che oggi giorno è diventato qualcosa di molto più grande che di un semplice genere musicale. Il pop, oggi giorno, si combina con arte e spettacolo, e in molti casi fa leva anche su un altro elemento: lo scandalo.

Quante sono in fondo le cantanti presenti sulla scena contemporanea che non si limitano a cantare, ma che nei loro concerti e nei loro video musicali esibiscono anche il proprio corpo? Quante sono le cantanti che amano stupire e mostrare altri lati che non siano necessariamente ascrivibili al loro talento canoro? Molte, anzi, moltissime. Ma se c’è una parte di mondo che certi eccessi se li può permettere, non va dimenticato che in altre aree della Terra certe cose sono tutt’altro che ammesse.

Per intenderci, se Beyoncé, Britney Spears, Miley Cyrus e Madonna possono fare quello che fanno, altre cantanti, magari perché provenienti da determinati paesi, certe “spinte” non se le possono permettere.

E’ il caso di Shima Ahmed, una cantante egiziana che ha fatto molto parlare di sé per via della reprimenda giudiziaria che le è piovuta addosso. La cantante infatti è stata condannata a due anni di carcere per aver girato il video che avrebbe dovuto fare da supporto al singolo Andi Zorof. Il motivo? La magistratura ha considerato quel video “lascivo”, se non proprio una forma di incitamento al libertinaggio. E in carcere, per lo stesso motivo, c’è finito anche il regista. Shima e il regista per ora hanno pagato una multa di 561 dollari e presentato ricorso, per cui c’è ancora una (flebile) speranza che se la riescano a cavare.

Tuttavia nessuno dei due si è in qualche modo scusato di quei contenuti espliciti presenti nel video, anzi, si sono praticamente accusati a vicenda: la cantante ha scaricato la colpa sul regista, affermando che fosse stato lui a decidere i contenuti del video e quindi a dirle di succhiare una banana, di leccare una mela e di indossare abiti succinti che avrebbero dovuto mettere in bella mostra il fondo schiena e il seno (parti del corpo che per gli egiziani, in quanto musulmani, sono letteralmente da preservare e nascondere).

Insomma, la vicenda deve ancora conoscere la parola fine. Dati i presupposti, però, è ipotizzabile che le cose non finiranno bene per Shima Ahmed e il suo “complice”. In Egitto dopotutto la morale è rimasta ferma a secoli fa, e un video del genere suscita ancora oggi una forte ondata di sdegno (figuriamoci cosa creerebbero chat erotiche, siti per adulti, oppure col telefono erotico basso costo o addirittura coi video porno.)

In ogni caso, al di là degli eccessi moralistici e conservatori che permeano i Paesi a maggioranza islamica, una cosa è certa: è triste constatare che laddove la libertà viene spesso e volentieri repressa, per tentare di esercitarla si scimmiottano gli eccessi e le bassezze della società occidentale. In fondo l’Occidente ha tanti altri valori che potrebbero essere presi come esempio da altri paesi rispetto a quelli a cui si è prestata Shima. Valori che davvero farebbero sentire ai “potenti” che il popolo ha fame di libertà.