Il diavolo e l’acqua santa rappresentano simbolicamente la lotta tra male e bene. Ma se nei secoli passati la figura di Satana era vista come foriera di manifestazioni nefaste, capaci di distruggere i raccolti, far strage di animali ed impossessarsi dell’essere umano per corrompere la sua anima, in che ottica viene considerata nell’epoca tecnologica in cui viviamo? La lotta continua o è solo un modo per controllare le menti dei più deboli, mettendo sul piatto argomentazioni che spesso non hanno senso?
In realtà, bene e male sono concetti che cercano di descrivere due stati d’animo, originati da due forme d’onda energetiche di differente frequenza: se la prima vibra in armonia, la seconda è distorta e disarmonica. La domanda quindi nasce spontanea: non è suono ciò che viene descritto? Ed il suono non è l’elemento essenziale che dà vita alla musica? Se la cartomanzia fa appello ai tarocchi per entrare in contatto con una sfera mistica che sta oltre il confine del mondo dei sensi, la musica attinge alle infinite frequenze sonore che danno vita al creato. Quindi la sua natura può essere creatrice e distruttrice, ricalcando fondamentalmente il concetto di lotta tra bene e male.
La chiesa cattolica, nella sua caratteristica tendenza ad interpretare il volere di Dio e a rintracciare le incursioni demoniache nelle moltitudini manifestazioni dell’ingegno umano, non ha risparmiato neanche la musica, considerando “satanica” una parte di essa.
Su che basi un genere musicale o una canzone vengono tacciati come satanici? Che il satanismo sia diffuso e praticato nel mondo non ci sono dubbi, così come sull’esistenza di band, specialmente di musica metal, che sbandierano la loro fede verso Satana in modo sfacciato e palese. Ma, nella maggior parte dei casi, per la chiesa cattolica il satanismo è quello implicito, ossia manifestazione di ateismo, individualismo, egoismo, spirito di competizione, consumismo, edonismo, orgoglio, avarizia, menzogna, infedeltà ecc.
Cosa provoca allora la nascita di tali sentimenti “incoerenti”? Certamente non è Satana a suggerirli, piuttosto sono generati da un malessere sociale diffuso e radicato, il quale viene spesso espresso attraverso la musica. In tutto questo, la religione ha la sua percentuale di responsabilità. Perché?
Così come in passato, quando la caccia a maghi, streghe e cartomanti, i quali cercavano risposte in modo diverso da quanto stabilito dai dogmi religiosi, era serrata, causando tante morti innocenti, nei tempi moderni si cerca di individuare il male anche laddove esso non vive e prolifera. Se poi il disagio sociale, manifestato apertamente attraverso testi musicali contorniati da musica fragorosa, è sintomo di influenza satanica e tacciato come tale, il risultato sarà opposto da quello che si vorrebbe ottenere.
Ma è quando si cavalca l’onda del momento che tutto si traduce nella costipazione mentale più tediosa. Lo show business, quella branca dello spettacolo che cerca di enfatizzare e sfruttare un sentimento o una moda spesso in modo eccessivo, si siede e pianifica a tavolino. Ecco allora che nascono personaggi come Lady Gaga, la cui blasfemia nei video clip e nei concerti è ed è stata sotto gli occhi di tutti, con elementi satanici sparsi qua e là. Eppure la stessa Lady Gaga si è sempre professata religiosa, di credere in Gesù ed in Dio. Perché allora cotanto disprezzo nei suoi show? Dietro le sue false dichiarazioni si nasconde una verità scomoda fatta di satanismo a sfondo sessuale e di amore vero verso il Demonio? No, perché è solo show e basta, ossia quel modo di creare attenzione mediatica, proseliti e, naturalmente, tanti soldi.
Quindi, la musica satanica esiste? A parte le eccezioni, relegate in una ambiente di nicchia, in linea generale si può dire che essa esiste soltanto se l’essere umano non è in grado di afferrare il senso della musica e dei testi che ascolta. Se si vuole captarla come manifestazione satanica, allora così sarà. Tutto è opinabile e interpretabile, in fondo siamo come ricevitori che codificano un segnale sonoro. L’armonia che ne potrebbe derivare è intimamente connessa al grado di maturazione della coscienza.